12 settembre 2006

boulangerie

riguardo l'itinerario nel taccuino.
è difficile prendere sonno.
sono ancora immagini in successione, piccoli frammenti di film che scorrono a salti tra macchie nere, come una pellicola vecchia e mal conservata.

parcheggio del discount lungo la n15 tra rouen e fecamp.
la lattina cade dalla mano ed esplode per terra.
la birra esce emettendo spruzzi di gioia.
dirigo il getto verso il tombino e la lascio esaurire lì.
si riparte sgommando.

honfleur, bar l'albatros.
l'associo al titolo di un brano dei lounge lizard: it could have been very very beautiful
magari durante una sera d'inverno, durante la settimana, con la tempesta e la tela cerata.
è sabato, turisti prolificano, rompono il silenzio, muovono l'aria come pendoli.

trouville, bar l'inattendu.
mi piace il nome. se avessi un bar lo chiamerei così.
proibirei di bere succhi di frutta e di mangiare moules frites.
farei le colazioni. caffè nero.
metterei i croissant sul bancone, comprandoli alla boulangerie il mattino presto.
occhi azzurri di panettiera normanna. voce. accento. finali in acuto sospiro.
nulla di meglio del piacevole inatteso.

cimitero dello sbarco. croci bianche in ortogonale simmetria.
periti per la libertà.
a tutti i morti danno il diploma di perito e la laurea di brava persona.


la marea bretone riempie spiagge infinite.
cavallo segue cane, sull'orizzonte del tramonto.
riflesso di luce su sabbia e acqua sottile.
tappo, bottiglia, vino.

binic, uomo killer beve il caffè.
deve essere l'ultimo di una lunga teoria.
ha l'occhio nervoso, consuma sigarette da un pacchetto gigante.
è il pacchetto dei cecchini, che attendono l'obiettivo generando ombre di fumo.

vecchia bretone.
senza cappello di carta di riso né canna di bambù.
con lentezza gestisce una crêperie lungo la strada.
casa in pietra, veranda sul retro. una piccola fontana con foggia di cascata.
è rugosissima, potrebbe avere cent'anni. si muove con relativa agilità, ma il tempo si allunga in elastica relatività.
versa il sidro demi-brut, con leggero tremore, cinguettando 'et voilà' alla fine del gesto.

pointe du raz.
pensando pensieri a cui mai si aveva pensato si resta seduti rivolti ad occidente.
il faro illumina il sole che spegne la luce.

[continua]

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

nonostante il giovedì mattina, resta ancora la felicità senza pretese delle labbra scurite dal vino rosso, l’ombra del tannino, il bicchiere quasi vuoto sulla soglia dell’autunno, delle brume che già alitano sul collo.
nel portafoglio un vecchio foglio scritto a biro, su tavoli scheggiati di pino.
vino vein vine vin viño vinho 酒 wijn κρασί ワイン вино 포도주
da usare in caso di necessità, vale a dire sempre.

giovedì 14 settembre 2006 alle ore 10:48:00 CEST  
Anonymous Anonimo said...

quando leggo di bretagna - e di normandia - il cuore mi si gonfia... c'è qualcosa là, qualcosa di me che lascio e mi richiama ogni volta

così, grazie per questi spilli di emozione.

martedì 19 settembre 2006 alle ore 10:32:00 CEST  
Blogger Paolo said...

prego. sono spilli sottili, non fanno male.

mercoledì 20 settembre 2006 alle ore 17:18:00 CEST  

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