penna a sfera
cibi nuovi, oppure nominalmente noti, conditi in salsa indigena.
osi e paghi dazio.
la spezia e la consistenza non comune risvegliano un dolore che arriva di notte, improvviso, supino in un letto d'albergo, mentre sei in una qualsiasi città che compare nelle mappe delle riviste di bordo d'aereo.
ti insegue ad intermittenza. ti giri, ti prende l'arsura ma l'esperienza insegna che non puoi bere. sarebbe peggio.
stai in dormiveglia, abbagliato da fioche luci notturne che entrano dalla finestra. è luminosa la stanza d'albergo, nonostante pesanti tendaggi scuri che si chiudono sempre in maniera imperfetta.
senti odore di cipolla, nonché un acre sapore di qualcosa di ineffabile, ma reconditamente noto nella memoria del gusto. una memoria che riesce ad andare molto lontano, più lontano dei suoni e delle immagini. la memoria del gusto e dell'olfatto gode di corsia preferenziale verso il cinemascope delle esperienze vissute.
ecco che arriva un'altra fitta. ti segna con tratto diretto, come quello di una penna a sfera che scivola sulla base del pollice, dalla parte del palmo della mano sinistra che tiene fermo il foglio.
dormi sudato, le coperte sono sempre troppo pensanti, sebbene la stanza sia troppo fredda per restare scoperto. si dimentica il dolore nella parte mediana del corpo. poi torna. sembra che un anestetico si diverta a gironzolare in maniera stocastica attraverso le terminazioni nervose, premendo il pulsante on-off a ritmo di musica dai ritmi poco melodici.
il sonno è rem, scene vissute e film potenziali si proiettano dalla grotta del cranio verso gli occhi chiusi a fessura. la fase profonda arriva finalmente qualche attimo prima della sveglia impietosa.
ti senti come sei ore prima: pieno di sonno e con qualcosa di indefinibile che non va.
pensi che la giornata sarà un disastro.
ciononostante, tutto procede e rimane solo un ricordo.
4 Comments:
Altro che anestetici!congegno con pulsante on off per il dolore dell'anima.Siete ingegneri,dovreste darvi da fare per inventarlo.Accidenti a voi.
giusto per citare i musici brianzoli di estiva memoria..."e meno male, qualche fastidio ogni tanto ci vuole". per parte mia ho smesso di dormire e non esco mai senza passaporto in tasca.
wow...
ohi ohi...
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