21 maggio 2007

protagonisti

un uomo, padre, stringe tra pollice ed indice la mano esile di una bambina, figlia.

scena: esterno giorno, primavera inoltrata, centro città, tavolo rotondo con tre sedie, di cui due occupate dai personaggi suddetti, protagonisti unici.
o, almeno, di questo sono convinti.

la bambina sta piangendo. frignando. disperando.
le lacrime scendono lisce sulle guance e si raccolgono in due grossi punti scuri e umidi sui pantaloni bluoltremare.


il padre la guarda, continuando ad agganciarle la mano come si trattasse di un pendolo della fortuna. rimane senza parlare, lascia che le lacrime di lei si consumino e si arrestino da sole, per sfinimento arido.

la figlia alza lo sguardo, tira su col naso e domanda: perché.


senza grossi patemi, con voce ferma, sicura.


il padre continua ad osservarla, senza mutare l'espressione assente.

perché no, non si può.


la bimba scuote il capo, gravemente.
stringe gli occhi, prova a singhiozzare, senza successo.

vuoi un gelato?

no. voglio che tutto torni come prima.

non è possibile.


e io come faccio?


in maniera impercettibile, le rughe, che fino a poco prima si delineavano in bassorilievo sul viso inespressivo, per un attimo si diradano, lasciando il posto ad un immagine più giovane, meno grave.

tu non ti devi preoccupare.


davvero?


ora l'uomo sor
ride, annuendo: sì, davvero.

una bicicletta passa veloce di fronte a loro, sull'altro lato della strada.

una giovane donna inquadra attenta un viso con barba, di profilo.

un giovane uomo inquadra la bicicletta, la giovane donna e il viso con barba.
il padre e la figlia osservano il giovane uomo che fotografa qualcosa.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

era un pò che non passavo. bellissimo.buona giornata, Paolo.

giovedì 21 giugno 2007 alle ore 10:56:00 CEST  

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