silenzio
si crea un discorso, parole si sommano, logiche si distendono, assensi e lievi dissensi. si riesce ad ascoltare, poco interessati ad intervenire prima che l'altro finisca. esiste il silenzio di riflessione al termine di ogni intervento, non si procede per binario unico, per rotta disegnata, per finale già scritto.
impossibile.
dolore di testa, palpebre che fanno fatica ad aprirsi del tutto. la luce viene rifratta completamente dalle pupille, entra come uno sciame di frecce lanciate da guerrieri lontani, e si spande a piccole gocce attraverso la memoria del ricordo e la visione del presente. risveglio mattutino, troppo presto. uno scuro lasciato aperto, una giornata che si destreggia senza nuvole.
immobile.
un piede precede l'altro, senza dare termine alla continuità del movimento. si osservano le proprie gambe comandate da impulsi periferici. le scarpe toccano asfalti e polveri sottili, consumano suole piegandosi a ritmo di cuore battente, si piegano sfidando tensioni di rottura di cuoio e plastica.
imbaldanzito.
la forza della roccia, mura che avvolgono e proteggono. mura che delimitano e definiscono città. mura che danno coraggio, che permettono riparo, che donano appartenenza. mura col ponte levatoio, con i torrioni, con i merletti. mura di fortezza, di attese, di pericoli annunciati e mai arrivati. mura che si alzano, che incutono rispetto da fuori e che sono confine per coloro che racchiudono.
immemore
bicicletta arruginita appoggiata ad un muro.
immagine
impossibile.
dolore di testa, palpebre che fanno fatica ad aprirsi del tutto. la luce viene rifratta completamente dalle pupille, entra come uno sciame di frecce lanciate da guerrieri lontani, e si spande a piccole gocce attraverso la memoria del ricordo e la visione del presente. risveglio mattutino, troppo presto. uno scuro lasciato aperto, una giornata che si destreggia senza nuvole.
immobile.
un piede precede l'altro, senza dare termine alla continuità del movimento. si osservano le proprie gambe comandate da impulsi periferici. le scarpe toccano asfalti e polveri sottili, consumano suole piegandosi a ritmo di cuore battente, si piegano sfidando tensioni di rottura di cuoio e plastica.
imbaldanzito.
la forza della roccia, mura che avvolgono e proteggono. mura che delimitano e definiscono città. mura che danno coraggio, che permettono riparo, che donano appartenenza. mura col ponte levatoio, con i torrioni, con i merletti. mura di fortezza, di attese, di pericoli annunciati e mai arrivati. mura che si alzano, che incutono rispetto da fuori e che sono confine per coloro che racchiudono.
immemore
bicicletta arruginita appoggiata ad un muro.
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7 Comments:
quanta vita in una vecchia bicicletta.
mi piace molto come hai raccontato le mura.(buongiorno)
ero io sopra a dirti bravo, bravo , bravo. mura e scarpe e pensieri.
Questo mi piace veramente molto.
Ecco, infatti. Mura.
Ciao,
c'è bisogno di dare voce ad un'iniziativa importante che trovi sul mio blog a favore di un senzatetto, se puoi e vuoi, ti pregherei di darne notizia e farlo sapere ai tuoi contatti.
Un grandissimo grazie.
Morgan
chissà se la bici era già appoggiata al muro o se lo hanno costruito solo in seguito, a mò di sostegno.
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