19 febbraio 2007

rami

è sul ciglio della strada.
dopo aver calcolato le distanze, attraversa correndo la rotonda a tre corsie.

per anni aveva guidato in quella maledetta rotonda, ottenendo in tutto due o tre ammaccature sulla fiancata. solo quella mattina, però, aveva notato che al centro c’era un prato, con l’erba color tabacco. in mezzo al prato, un albero solitario si ergeva in tutta la sua fatica.
dopo averlo visto, per la prima volta dopo tanti anni aveva mancato l’uscita che conduceva in fabbrica.
aveva rifatto il giro, lentamente, lo sguardo incollato sull’albero. aveva percorso più volte la circonferenza d'asfalto, senza rendersene conto.
un’ignota concomitanza di eventi favorevoli gli aveva evitato il contatto con gli altri veicoli, mentre lui non si rendeva più conto di essere alla guida.
alla fine era giunto al lavoro, ma aveva preso la decisione di andarsene nel pomeriggio.

è sotto l'albero. lo osserva. è completamente spoglio. solo tre grossi rami si innalzano, per poi inevitabilmente cadere, come un’onda. sono gravati dalla responsabilità di dover raggiungere un sole che non c’è mai.
in equilibrio con le gambe su due rami, in pochi secondi è già in cima. da quell’altezza ha una visione più ampia del movimento intorno a sé.
osserva il traffico, distante una decina di metri. compie un giro su se stesso, seguendo un camion che alla fine imbocca l’uscita per l’autostrada.
“incredibile”, sente dire un filo della propria voce.
per un tempo indeterminato continua in questo gioco assurdo. guarda le macchine girare ordinatamente: ne sceglie una e la segue, non solo con lo sguardo, ma con tutto il corpo, fino a quando la vede abbandonare la rotonda.
è intimamente contento quando un’auto sceglie di fare un lungo giro.
un lieve dispiacere lo coglie quando, invece, esce alla prima svolta.


guarda in lontananza, lì dove la laguna si appoggia alle isole.
vede un aereo appena decollato.
sente una goccia calda sulla guancia.
piange.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

io guardavo le macchine percorrere la rotonda e le immaginavo disegnare il loro percorso sull'asfalto, con righe di colori diversi.
e ora che ci penso non so perché...

martedì 20 febbraio 2007 alle ore 16:08:00 CET  

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