07 febbraio 2007

sbiellata



pioggia ghiacciata, frecce violente sul parabrezza arrivano parallele alla strada, sputate da nuvoloni eccitati in rapido transito sul mare del nord.

il tergicristallo del taxi è inutile, la visibilità è ridotta al minimo.
la vecchia renault procede con leggeri sbandamenti e affronta le rotonde con sbiellata precisione.

il contachilometri segna qualcosa intorno ai settecentomila.
il tassista baffuto con gli occhi crepati mi dice che fuori città sta nevicando forte.
non sembra preoccupato.
la radio grunding, con la manopola della sintonia consumata dalle molte attese, trasmette un terribile arrangiamento moderno del bolero di ravel.

il riscaldamento è acceso, emette aria calda che odora di asfalto, a ritmo di cimbali, tromboni e sintetizzatore.

destinazione. carta di credito. firma. tusen takk, molte grazie.
sento in lontananza un augurio di buona serata mentre scivolo rovinosamente sul marciapiede gelato.

sotto un cappuccio rossomattone intravvedo occhi di passante che sorridono e non si fermano.

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Rovinosa caduta su recente guarigione da mal di schiena?
Ce l'hai fatta da solo a rialzarti dopo l'indifferenza del possessore dello sguardo celato dal cappuccio rossomattone?

giovedì 8 febbraio 2007 alle ore 23:28:00 CET  
Blogger Paolo said...

ce l'ho fatta da solo. con difficoltà, ma ce l'ho fatta.
eh, non ho più l'età per cadere...

venerdì 9 febbraio 2007 alle ore 07:28:00 CET  
Blogger mauro said...

Luigia Pallavicini e il suo cavallo al tuo confronto erano dei turisti della caduta rovinosa, altro che.

venerdì 9 febbraio 2007 alle ore 12:29:00 CET  
Anonymous Anonimo said...

Sentire tusen takk prima di morire sul ghiaccio potrebbe far pensare che almeno si è finiti viaggiando.

(frase che dimostra come avverbi, gerundi e condizionali possano convivere anche se danno alla frase una certa insensatezza suahili)

venerdì 9 febbraio 2007 alle ore 21:57:00 CET  
Anonymous Anonimo said...

Scusa, Paolo. L'anonimo era Rapido.

venerdì 9 febbraio 2007 alle ore 21:59:00 CET  
Anonymous Anonimo said...

cadere mi sa che serve anche, se non ci si fa male. bello il post. devo farti leggere anche a normaton che faceva lavori avventurosi come i tuoi in giro per il mondo. non ho ancora capito cosa fai tu, non sono certa di saper cosa facesse lui e questo ha il suo fascino. little by little...

sabato 10 febbraio 2007 alle ore 00:32:00 CET  
Blogger artemisia said...

Hahahahahaaa
Finalmente un altro italiano che cade sul ghiaccio quassù tra i fiordi, non solo io!!

(scusa, mi dispiace, pero non ti sia fatto troppo male)

...og tusen takk for posten!

sabato 17 febbraio 2007 alle ore 14:08:00 CET  

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