16 marzo 2008

vortice

notte, buio imperfetto, sonno mai arrivato.
il letto ha pieghe e densità poco note. si è sdraiati. non si riescono a mettere a fuoco gli angoli del soffitto.
le pareti sono spoglie.
una stampa turistica sbiadita, un quadro di un paesaggio senza sentimento. odore di fumo.
si infilano cuffie bianche all'orecchio.
parte la musica, possente, nel silenzio del sonno altrui. le parole entrano direttamente in testa, senza intermediari. le singole sillabe sono scandite e battono il ritmo di memorie e di immagini.
immagini di momenti condivisi, di strade guidate, di sorrisi sinceri.
poi arriva la vecchia canzone. e sono memorie di cassette, reclamate con insistenza dal sedile posteriore, e infilate nell'autoradio della vecchia auto rumorosa e grande. quella col plaid, che sapeva di caldo d'estate e di freddo d'inverno, che era guidata dalle mani più esperte e sicure del mondo.

la musica va avanti, si è distratti, preoccupati. preoccupati di essere malati. di non poter più descrivere. di non poter più provare la voglia di osservare e di fissare l'immagine con poche parole ben temperate.
l'immagine di bere vino scadente in un bicchiere di plastica liscia e trasparente, mentre di fianco una donna addormentata porta la borsa in grembo e la testa appoggiata alla parete dell'aereo. oltre a lei, le nuvole sopra il cielo slovacco sono gonfie.
l'immagine di passeggiate notturne per i vicoli di madrid, con il sorriso alcolico stampato sulla
faccia piccola e rotonda. e poi baciare quel viso con forza, facendosi male, perché si sente che non è mai abbastanza.
l'immagine di labbra strette, quasi annullate, mentre pensa con intensità o quando un pensiero l'assale.
immagini, parole, suoni. se si mettono insieme, entrano in un vortice imperfetto.

rumori. il treno che torna a san francisco passa veloce, al di là del giardino. ma ci si abitua. non ci si sveglia più.

una donna vecchia aspetta alla fermata dell'autobus. si vorrebbe farle una fotografia. ma niente, si è di fretta, non ci si può fermare.
un contadino aspetta ad un'altra fermata, uguale alla precedente, lungo la strada che ondeggia tra colline e villaggi.

una ragazza alta e bionda si ripara dalla pioggia dentro una terza fermata, decine di chilometri più avanti.
e l'autobus non c'è. non si è visto. non si sa se arriverà mai. ma queste persone aspettano.
si vorrebbe fotografare e fissare lo sguardo di questi uomini e di queste donne. collezionare visi di persone sconosciute che aspettano un autobus fantasma lungo la strada polacca, al confine con la bielorussia.


conversazioni.
un uomo di bell'aspetto racconta di sè, delle sue immaginazioni, delle sue bugie.

della sua vita randagia tra fiumi di champagne e donne bellissime.

della sua religione e del senso che solo lui riesce a dare alla natura delle cose.

della sua positività, dell'ottimismo di fondo che pervade la sua esistenza.

della sua sciarada ad incastro, formata da concetti semplici e slegati tra loro.

è una figura che si confonde tra i respiri di vodka-martini e cognac, e si avvolge nel caldo e umettante abbraccio di un enorme sbadiglio.

si sta dormendo ormai. la musica continua. è cambiato brano.
si sogna. si sognano mondi paralleli formati da scelte diverse da quelle che si sono fatte. si pensano soluzioni migliori. si adora l'illusione e con essa ci si droga. e non si vorrebbe smettere più.

confusione. forse basta solo la luce del giorno.
e qualcosa di insapettato che indichi la via.

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

non ci sono scelte che bivi inaspettati non possano scompigliare

lunedì 17 marzo 2008 alle ore 18:02:00 CET  
Blogger Paolo said...

maledizione!

martedì 18 marzo 2008 alle ore 09:24:00 CET  
Blogger mauro said...

sciarada di parole e insonnie, come mattoncini di lego non sagomati. in caso di bivio suggerisco di magnetizzare una bottiglia di cabernet e di usarla a mò di bussola. se i sintomi del dubbio dovessero persistere (con buona pace del Nord magnetico, sia maledetto Focault e tutti gli Zenith e i Nadir)sorseggiare con assoluta calma.

martedì 18 marzo 2008 alle ore 23:52:00 CET  

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