23 marzo 2008

sconto

guarda i pantaloni con occhio bovino.
li prende pizzicandoli con due dita sui lati, e se li piazza davanti agli occhi.
li gira, li allunga. osserva il cavallo, la cerniera. esamina le pieghe e l'imperfetta stiratura.
non è convinta. si vede. non le piacciono.
il colore poi, che dire del colore. nessuno l'ha mai considerato prima. c'erano colori più accesi, sicuramente.
sono finiti. questo è l'ultimo paio della sua misura.

decide di provarseli. entra nella cabina, e chiude le tende.
le vedo le caviglie e i piedi, da fuori. ha caviglie sottili e piedi piccoli.
indugia. si starà guardando le gambe allo specchio.
finalmente se li infila. sono lunghi, ridicolmente lunghi. si china per piegare l'orlo. rispuntano i piedi e i calzini azzurri.

rimane dentro per cinque minuti. immobile.
ci sono persone che hanno paura di guardarsi allo specchio.
lei no. evidentemente sta passando lo sguardo dall'alto al basso. forse sta facendo smorfie a se stessa.
si lancia baci. inclina la testa a destra, a sinistra. indugia sulla lieve rotondità del bacino, sul suo essere donna.

eccola che si gira e apre la tenda. ha lo sguardo confuso.
'come le sembrano?', mi domanda con un filo di voce.
'belli', le rispondo senza pensarci. e sorrido. il mio lavoro è sorridere e far sentire a proprio agio i clienti. meglio se con un indumento nuovo addosso.
lei mi osserva. sta cercando di capire se sto mentendo.
'dice davvero? non so, è che mi sembrano un po' stretti. e il colore, poi, non mi dice un granché'
'no no, questo modello deve andare stretto. se fossero più larghi le cadrebbero sulle ginocchia. allora sì che sarebbe poco elegante.'
'e il colore?' sembra rassegnata.
'il colore è molto particolare, in assoluto. non va con tutto. sicuramente non è il massimo con il maglione che indossa ora. ma vedrà che con una camicia dal colore neutro starà d'incanto.'
'quanto ha detto che vengono, con lo sconto?'
'trentadue. guardi, le faccio trenta così si convince'
'uhm... non so. sono indecisa. certo il prezzo è buono. poi qualcosa con cui abbinarli la troverò di certo. è che mi sento un po' piatta, poco elegante. non vedo la linea del mio corpo.'
cambio strategia.
'guardi, se non si sente sicura, la cosa migliore è lasciar perdere. secondo me sbaglia, perché questi pantaloni sembrano cuciti addosso a lei. ma faccia come si sente.'
'li prendo.'
colpita e affondata.

paga ed esce. la vedo che si avvolge nella sciarpa e stringe gli occhi, mentre il vento di primavera se la porta via.
vorrei uscire a chiamarla. vorrei chiederle scusa, dirle che in realtà penso che la scelta sia sbagliata. ma non lo faccio. rimango immobile. provo a pensare ad altro.
non ci sono clienti, il negozio è rimasto vuoto.
scosto la tenda ed entro in cabina. mi guardo allo specchio, senza capire chi vedo.

esco di corsa. mi dirigo verso il centro. la individuo. sta guardando la vetrina di un negozio di dischi. le sono dietro, col fiatone. lei si volta e mi vede. ha lo sguardo preoccupato.
'mi sono scordata qualcosa in negozio?'
'no', le dico con un filo di voce, 'torni con me. i pantaloni che ha preso le stanno male. le rendo i soldi.'
lei mi guarda, rilassata.
'perché non me l'ha detto subito?'
'perché volevo sbarazzarmi dell'ultimo paio di pantaloni di quel modello. ma l'ho fatto prendendola in giro. e questo non è bello da parte mia.'
ride.
'vede, in fondo sapevo che lei non era sincera. il fatto è che mi sono spaventata guardandomi allo specchio, in cabina. c'è una luce strana lì dentro.
volevo uscire di fretta dal negozio e fare l'acquisto mi sembrava il metodo più veloce.'

la prendo sottobraccio e la riporto in negozio.

le scelte sbagliate nascono spesso da immagini distorte. e dalla poca voglia di metterle a fuoco.

4 Comments:

Blogger rodocrosite said...

Quindi bisogna saper guardare, non fermarsi alla prima impressione, non sorvolare.
Mettere attenzione, godersi il momento, attardarsi.
Bello Paolo. Grazie!

martedì 25 marzo 2008 alle ore 13:26:00 CET  
Blogger Paolo said...

sì, camilla, questa storia suggerisce proprio così.
grazie di essere passata.
paolo

martedì 25 marzo 2008 alle ore 14:58:00 CET  
Anonymous Anonimo said...

Vedi che lo sai, Paolo chéri??!

mercoledì 26 marzo 2008 alle ore 15:09:00 CET  
Anonymous Anonimo said...

Bello, Paolo. Sono mesi che penso e ripenso ad una scelta sbagliata. La luce strana, e il bisogno di uscire in fretta, me li ricordo bene.

giovedì 27 marzo 2008 alle ore 04:19:00 CET  

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