ittico
l'idillico connubio tra significante e significato marcia per le strade della cittadina di pesca, inondate di sole invernale. l'accento insolito e gli sguardi sconnessi si alternano mentre gli occhi osservano la linea d'orizzonte che divide cielo e mare, laggiù dove il mondo si piega.
un demente cammina seguendo traiettoie spiraliformi, sfiorando pericolosamente il ciglio del molo. blatera qualcosa, parole scazonti che si pitturano di colori accesi.
"l'avevo detto io che questa cosa non funzionava, l'avevo ripetuto. non mi hanno ascoltato, non mi hanno mai ascoltato. ora è tutto andato a puttane. e noi siamo soli."
si rivolge ad un omone di colore africano, seduto sulla panchina di pietra, e lo guarda socchiudendo gli occhi liquidi sfiorati di rosso.
"tu lo sai che non mi ascoltano. siamo in pericolo. siamo in pericolo. siamo in pericolo. io ho freddo, tu hai freddo? strano, perché io ho freddo."
la brezza adriatica prende coraggio e rimbalza sugli ultimi metri di mare, andando a spostare i capelli color sole di una ragazza in posa da dea.un demente cammina seguendo traiettoie spiraliformi, sfiorando pericolosamente il ciglio del molo. blatera qualcosa, parole scazonti che si pitturano di colori accesi.
"l'avevo detto io che questa cosa non funzionava, l'avevo ripetuto. non mi hanno ascoltato, non mi hanno mai ascoltato. ora è tutto andato a puttane. e noi siamo soli."
si rivolge ad un omone di colore africano, seduto sulla panchina di pietra, e lo guarda socchiudendo gli occhi liquidi sfiorati di rosso.
"tu lo sai che non mi ascoltano. siamo in pericolo. siamo in pericolo. siamo in pericolo. io ho freddo, tu hai freddo? strano, perché io ho freddo."
l'amica, di fronte, la prende di mira attraverso una piccola fotocamera, e la inquadra a futura memoria. le due si sbirciano con fare amoroso, rimandando i commenti sulla liaison dangereuse a situazioni più intime e coperte di buio.
il bavero si alza, mi salutano entrambe dandomi del lei.
il vento invecchia, ragiono inoltrandomi nei vicoli dal gusto ittico e muffoso.
i campanelli delle case riportano lo stesso cognome ripetuto in serie geometrica, impronte di generazioni sigillate tra mura cittadine e diffidenti a quanto è di fuori.
il rientro è lento, teoria di fanali in coda, mentre l'emottoico pianto del tramonto cianomagenta si riversa sulle acque dense della bassa laguna.
2 Comments:
la laguna ogni mattina lascia che i miei occhi si perdano tra i suoi fantasmi e i suoi miragi di fondali stregati... e mi regala libertà illudendomi che posso scordare la strada del ritorno e anche quella dell'andata senza doveri
bellissimo.racconti storie che sanno di lontano.
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