alluminio
prima o poi capita a tutti di trovarsi di fronte ad un barista rumeno in norvegia.
soprattutto se il suddetto barista rumeno ha lo sguardo di uno che è meglio tenersi amico. faccia allungata da picciotto corleonese, pizzo ben rasato, capello nero stempiato raccolto dietro la testa in una minuscola treccia, croce d'oro in risalto sulla maglietta nera, stivali neri con borchie sotto pantaloni neri ruvidi e rugosi.
gioca con i bicchieri da birra vuoti, facendoli roteare in aria e passandoli dietro la schiena con la sicurezza di un cecchino.
mastica gomma e dice: non è difficile, vuoi provare?
rifiuto, mentre osservo la ragazza bionda che canta con voce da gospel vecchi successi di quand'ero a scuola.
non sai che roma è stata costruita in un giorno, chiede all'esiguo pubblico gorgheggiando in dominore.
un irlandese basso, ben piantato, ma stranamente simpatico spiega al rumeno come far sparire bicchierini di cognac da sotto il cilindro di alluminio usato di solito per scuotere liquidi di vario gusto e colore. il rumeno lo ascolta, sorride, e dimostra di conoscere già il giochino.
il suo occhio dice: io la so più lunga di te, ma siccome mi sei simpatico non ti faccio portare sul retro in compagnia di ivan e gregor.
un norvegese indossa una giacca di pelle di dalmata. elegante come un magnaccia curdo ad amburgo, si avvicina ad una ragazza dai modi poco inibiti e inizia l'opera di corteggiamento.
l'azione procede per qualche secondo, poi la ragazza è distratta da un francese che le ronza attorno offrendole da bere. il dalmata non se la prende più di tanto, e decide di uscire in strada ad urinare nel centro della carreggiata, sotto la pioggia.
una voce da tenebre dell'oltretomba, amplificata dal microfono, intona my way per qualche secondo.
poi il proprietario della voce esce salutando il rumeno, tossisce e maledice il clima norvegese, sognando pastis bevuto al tramonto d'estate sul porto di marsiglia.
soprattutto se il suddetto barista rumeno ha lo sguardo di uno che è meglio tenersi amico. faccia allungata da picciotto corleonese, pizzo ben rasato, capello nero stempiato raccolto dietro la testa in una minuscola treccia, croce d'oro in risalto sulla maglietta nera, stivali neri con borchie sotto pantaloni neri ruvidi e rugosi.
gioca con i bicchieri da birra vuoti, facendoli roteare in aria e passandoli dietro la schiena con la sicurezza di un cecchino.
mastica gomma e dice: non è difficile, vuoi provare?
rifiuto, mentre osservo la ragazza bionda che canta con voce da gospel vecchi successi di quand'ero a scuola.
non sai che roma è stata costruita in un giorno, chiede all'esiguo pubblico gorgheggiando in dominore.
un irlandese basso, ben piantato, ma stranamente simpatico spiega al rumeno come far sparire bicchierini di cognac da sotto il cilindro di alluminio usato di solito per scuotere liquidi di vario gusto e colore. il rumeno lo ascolta, sorride, e dimostra di conoscere già il giochino.
il suo occhio dice: io la so più lunga di te, ma siccome mi sei simpatico non ti faccio portare sul retro in compagnia di ivan e gregor.
un norvegese indossa una giacca di pelle di dalmata. elegante come un magnaccia curdo ad amburgo, si avvicina ad una ragazza dai modi poco inibiti e inizia l'opera di corteggiamento.
l'azione procede per qualche secondo, poi la ragazza è distratta da un francese che le ronza attorno offrendole da bere. il dalmata non se la prende più di tanto, e decide di uscire in strada ad urinare nel centro della carreggiata, sotto la pioggia.
una voce da tenebre dell'oltretomba, amplificata dal microfono, intona my way per qualche secondo.
poi il proprietario della voce esce salutando il rumeno, tossisce e maledice il clima norvegese, sognando pastis bevuto al tramonto d'estate sul porto di marsiglia.
7 Comments:
al rumeno manca l'unghia del mignolo spaventosamente lunga e poi è perfetto.
La giacca di dalamta però non mi fa dormire::spaventosa!
una meraviglia di piccolo film, con tanto di colonna sonora e sorrisi
la luce è bianco e nero. scuro.
l'album è bello, lo ascolto e riascolto però prima di parole approfondite.
grazie :)
mi faccio accompagnare nel mio viaggio del mattino, quando è ancora buio e il treno viaggia lento pieno ma come se fosse vuoto.
nelle cuffie, nelle orecchie.
bello, bellissimo.
grazie :)
buon 3 dicembre 2006. buonissimo e splendente.
Ciao, ho visto le foto di Lisbona: eccellenti soprattutto il Pois Cafè, le donne di Mouraria e il ragazzino che sale le scale dell'Alfama.
bro': felice felice felice di averti fatto un bel regalo. quando l'hanno fatto a me, credevo di aver scoperto l'america.
al più presto devi procurarti anche il secondo (la danza)
valentina: io arrivo sempre in ritardo ai tuoi saluti. qui è notte buia e tempestosa, come raccontava snoopy. o forse è semplicemente buia e nebbiosa, come racconta l'anas asicat autostrade.
lophelia: benvenuta a casa mia e grazie. ho dato un'occhiata veloce a casa tua. stasera no, sono stanco e leggerei veloce. ma da te ci torno. voglio conoscere meglio chi dimostra di amare le immagini.
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