nuche
strisciata di fiammifero, liscio su ruvido, iniezione di energia visibile.
un transitorio breve ma notabile ed ecco la fiammella perfetta.
tesa verso l'alto, più leggera dell'aria, inghiotte ossigeno per vivere e rilascia luce per ringraziare.
esce fumo odoroso che sprigiona spezie lontane con fumi invisibili di fosforo rubino.
la luce è lenta, poco sicura, rimbalza di intensità come un film impresso da un proiettore zoppo su tela ondulata.
illumina quanto basta la stanza prima di incedere.
è incerto il passo breve di chi non è mai entrato in un quadro.
il profumo dell'olio colorato è intenso e sporca i piedi che appoggiano insicuri e le mani aperte che spingono avanti.
sembra luce là in fondo, alla finestra. In realtà è solo una tonalità di giallo striato, che simula il giorno oltre il giardino di fuori.
il tavolino, le due sedie impagliate, il letto enorme. le tre dimensioni danno un senso al moto curioso.
vi sono due cuscini ancora concavi di nuche. qui c'era qualcuno che si teneva per mano nel silenzio del sonno.
se ne saranno andati di corsa, magari attraverso la finestra, udendo movimenti inconsueti dietro la porta mai aperta.
già le dita iniziano a bruciare.
il moncone di nero bruciato è ormai dominante e porta d'istinto al soffio estintore.
l'aria si rimescola buia, costante di freddo, assente di contorni e dolciastra di gusto.
un transitorio breve ma notabile ed ecco la fiammella perfetta.
tesa verso l'alto, più leggera dell'aria, inghiotte ossigeno per vivere e rilascia luce per ringraziare.
esce fumo odoroso che sprigiona spezie lontane con fumi invisibili di fosforo rubino.
la luce è lenta, poco sicura, rimbalza di intensità come un film impresso da un proiettore zoppo su tela ondulata.
illumina quanto basta la stanza prima di incedere.
è incerto il passo breve di chi non è mai entrato in un quadro.

sembra luce là in fondo, alla finestra. In realtà è solo una tonalità di giallo striato, che simula il giorno oltre il giardino di fuori.
il tavolino, le due sedie impagliate, il letto enorme. le tre dimensioni danno un senso al moto curioso.
vi sono due cuscini ancora concavi di nuche. qui c'era qualcuno che si teneva per mano nel silenzio del sonno.
se ne saranno andati di corsa, magari attraverso la finestra, udendo movimenti inconsueti dietro la porta mai aperta.
già le dita iniziano a bruciare.
il moncone di nero bruciato è ormai dominante e porta d'istinto al soffio estintore.
l'aria si rimescola buia, costante di freddo, assente di contorni e dolciastra di gusto.
7 Comments:
faccio questo.
brucio, mi brucio e svanisco.
qui torno e ritorno, invece.
resto.
Prometeo sarebbe fiero di te.
Alzerebbe un calice d'ambrosia e lo vuoterebbe in tuo onore.
m.
in mancanza d'ambrosia, va bene anche un pinot nero...
Forse se ne sono andati in fretta quando hanno visto la luce della tua fiamma e sentito i tuoi passi avvicinarsi..forse i cuscini sono ancora tiepidi del loro calore...
Bellissima storia di intimita' e magia. Ciao fiammiferaio.
Forma della nuca sul cuscino:
è come il tatuaggio di una notte d'amore
come ogni tatuaggio..
per possederlo sul petto di uccello d'inverno
qualcuno ora sanguina un po...
e i colori, i colori cosa sono? la luce gioca e ravviva, appassisce, muove.
quello che hai scritto è bello e pare d'esserci.
... sento dei passi, sono più vicini, sento una luce traballante
la finestra è aperta, vero?
la finestra se vuoi è aperta.
basta disegnarla, o scioglierne il colore con un nuovo fiammifero
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