22 agosto 2007

snocciolato

mastica un dattero già snocciolato, sul ciglio della strada.
aspetta.
è caldo, è polvere. qualche folata di vento. poi di nuovo caldo in testa, sulle braccia, sulle gote.
non ha orologio, ma non deve mancare molto a mezzogiorno, ora dell'appuntamento.
a destra vede un'auto avvicinarsi in lontananza. a sinistra non arriva nessuno.
attorno c'è deserto. girasoli bruciati. paglia accatastata in grossi parallelepipedi. campi gialli e marroni.
non c'è erba.
dall'altra parte della strada, un bar-ristorante è chiuso.
l'unica attività commerciale presente è un distributore di benzina, a qualche centinaio di metri. è lì che aveva comprato i datteri snocciolati.

entra in auto. saluta la ragazza al volante. che lo ignora e riparte, alzando il volume della radio. la chitarra poderosa di vincente amigo riempie gli spazi e toglie il respiro.
le guarda le ginocchia, e le gambe sottili e muscolose.
si massaggia il collo, dolorante dall'ultima esibizione. se l'era vista brutta, il toro aveva ignorato totalmente il suo drappo rosso e si era avventato su di lui.
era riuscito a scavalcare con un salto la recinzione di legno ed era stato sfiorato dal naso insanguinato e caldo, che puzzava di odio.
aveva poi avuto la forza di rientrare e di ucciderlo con un colpo solo.
guardando il sangue zampillare a cascata proprio dal nasone nero e sbucciato,
gli si era avvicinato, con la tipica posa arcuata all'indietro e volgarmente provocante.
voleva fargli sentire per l'ultima volta il suo odore, mentre lo vedeva spegnersi e piegarsi sulle ginocchia. il respiro sbuffante ora odorava di morte.


il pubblico aveva apprezzato, drappo bianco da tutta l'arena. si era portato a casa le orecchie dell'animale ed era rimasto lì a guardarle per ore.
alla fine aveva deciso che si sarebbe ritirato.

dopo qualche chilometro lei mette la freccia e accosta in un'area di sosta.
lo guarda in faccia e inizia un monologo lungo, calmo e ritmato.
lui l'ascoltava con attenzione, guardandola negli occhi neri e sfidando il suo sguardo severo.
le parole erano giuste, adeguate. dentro di sè, lui sentiva il suo orgoglio consumarsi in strati sottili, come pellicole di pelle, bruciata dal sole eccessivo.

il loro rapporto era stato sempre un incrocio tra una corrida e un ballo. si avvicinavano e si allontanavano, a fasi alterne senza cadenza precisa, segnando punti di afelio e perielio su orbite irregolari e nervose.

ora si sarebbero staccati per sempre. lo spettacolo è finito, e questa volta non c'è nessuno che applaude o lancia rose di seta.

si salutano, con una stretta di mano e un cenno di sorriso.
lei riparte, lasciandolo alla stazione dei treni di un paese di provincia.

passano i mesi, e un uomo di media statura si trova a camminare velocemente per una strada stretta e piena di gente.
vede una giovane donna seduta sul gradino di un negozio chiuso.
estrae dalla tasca la macchina compatta e, senza farsi notare, la tiene bassa mentre le passa di fronte.
le scatta una foto velocemente, e prosegue, verso la piazza.

la riguarda, e pensa che lei potrebbe essere una ballerina di flamenco.
e che una ballerina di flamenco potrebbe essere l'amante perfetta di un torero coraggioso ma pentito.

ma, si sa, le acrobazie di immaginazione che suscita un viso sconosciuto sono seconde solamente a quelle provocate dalla vista di una barca solitaria lasciata scivolare lentamente nella notte senza luna, lungo le acque calde del guadalquivir.

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

:)
Come sempre mi lasci senza parole
Pepe

giovedì 23 agosto 2007 alle ore 09:20:00 CEST  
Anonymous Anonimo said...

l'immagine del rapporto come incrocio tra corrida e ballo è fantastica, rende tutta l'idea dell'irregolarità, dell'instabilità...
scrivi poco ma scrivi perle
:)
bye

giovedì 23 agosto 2007 alle ore 18:34:00 CEST  
Blogger GMGhioni said...

Tra un ballo e una corrida... Due personaggi, due alterità, e un solo rapporto confuso, ora mille rapporti, ora un solo intreccio...
Splendido rileggerti. Sempre.

Anathea

sabato 25 agosto 2007 alle ore 21:07:00 CEST  
Anonymous Anonimo said...

wow che bel racconto e poi l'immagine della ragazza rende l'idea di un racconto di vita vissuta..dvvero bello..scrivi veramente bene..non vedo l'ora un giorno di trovare un tuo libro da Feltrinelli o Mondadori o che ne so io... perchè c'è uno scrittore in te

domenica 26 agosto 2007 alle ore 17:35:00 CEST  

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