03 maggio 2009

coda

faccio caramelle. non so fare altro. ho molte teorie sulle caramelle. ad esempio, sono fermamente convinto che i coloranti artificiali non rendano nervosi i bambini. tutto sta nella quantità. e poi se un bambino è tranquillo, e i miei, ringrazio dio, lo sono, di sicuro non si agita per un po’ di colorante sulle mie cocacole gommose o sui miei marshmallows.

mio padre era un tecnico, smontava e rimontava i macchinari da solo, senza aiuto di nessuno. se non trovava qualche pezzo, andava da persone che conosceva solo lui e ritornava di notte con la valvola o il pignone necessari a rimettere in moto la produzione.

mi piacciono gli elicotteri. ne avevo uno parcheggiato sul retro. un giorno è caduto un fulmine che ha distrutto l’elica di coda. e sono rimasto a terra, perché mi ero dimenticato di rinnovare l’assicurazione. l’ho rivenduto così com’era e con i soldi ho ingrandito il capannone.

sono strabico e mi piacciono le donne. mi faccio le lampade tre volte alla settimana. mentre sono lì dentro provo ogni tanto ad aprire gli occhi sperando che i raggi sistemino questo mio difetto. ottengo solo lacrime e abbagli. le donne non mi amano, non vedono in me nulla di bello. tuttavia le pago, non tantissimo a dire il vero, e ottengo l’amore che voglio.

sono sposato, ovviamente. mia moglie era mia compagna delle medie e mia vicina di casa. sua madre si lamentava sempre dei rumori che mio padre faceva di notte mentre aggiustava i macchinari. so per certo che una notte è andata da lui a chiedergli di smetterla. è tornata a casa la mattina dopo. dicono che sorridesse. anche per questo tratto mia moglie come una sorella.

ora sono in galera. mi hanno arrestato perché davo caramelle ai bambini al parco.
stanno facendo accertamenti.